Robinia

Albero a foglia caduca, originario dell'America settentrionale, che raggiunge i 25 - 30 m di altezza. E' molto diffuso nei boschi Europei ed Australiani, in quanto nei secoli scorsi veniva utilizzato per consolidare pendii franosi o terreni incolti. Ha fusto eretto, con corteccia marrone scuro, profondamente fessurata. La chioma è densamente ramificata, tondeggiante, tende a divenire disordinata con il passare degli anni. I giovani rami spesso presentano spine scure. Le foglie sono composte, di colore verde chiaro, costituite da 7 - 21 piccole foglie ovali, che divengono dorate prima di cadere, in autunno. In maggio - giugno produce numerose infiorescenze pendule, costiuite da fiorellini bianchi o leggermente dorati, profumati, che attirano le api. In settembre sulla pianta si possono notare i baccelli che contengono i grossi semi scuri. In molti boschi della nostra penisola le robinie si sono sviluppate a scapito delle specie autoctone


Esposizione: porre a dimora in zona luminosa, possibilmente con sole. In generale sono molto vigorosi, possono svilupparsi senza problemi anche in luoghi sfavorevoli, con ombra o spazzati da forti venti. Sopportano benissimo la salsedine e l'inquinamento, per questo vengono talvolta utilizzate come alberature stradali. Non temono il freddo e generalmente non necessitano di annaffiature


Terreno: necessitano di terreni sciolti, ben drenati e molto profondi, ma si sviluppano senza problemi in qualsiasi terreno, purchè abbiano spazio sufficiente per sviluppare un apparato radicale robusto e profondo


Moltiplicazione:
in primavera è possibile seminare i semi dell'anno precedente, dopo averli lasciati in frigorifero per almeno 10 giorni. La pianta produce numerosi succhioni, che si possono far radicare in un terreno costituito da torba e sabbia in parti uguali. Nel metterla a dimora è bene fare attenzione a non rovinare il pane di terra che ricopre le radici, per non comprometterne l'attecchimento


Parassiti e malattie:
generalmente non risentono dell'attacco di parassiti e di malattie, anche se talvolta le larve minatrici possono rovinare molte foglie




 

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