Laurus (Alloro)

Arbusto aromatico di grandi dimensioni, può assumere forma di cespuglio oppure di albero a forma conica, sempreverde, ha chioma folta e densa, alto sino a 10 - 12 m, con tronco liscio, corteccia nerastra, legno giallo e rami eretti e molto fitti. Le foglie di aspetto coriaceo, con pagina superiore lucida di colore verde scuro, quella inferiore più chiara, sono brevemente picciolate, hanno forma oblunga con apice acuto, lunghe fino a 20 cm, sono glabre, aromatiche e hanno margine lievemente ondulato. Pianta dioica con fiori di colore bianco - giallastro, che compaiono in primavera, si raggruppano in piccole ombrelle all’ascella delle foglie quelli maschili hanno numerose antere gialle, quelli femminili invece fruttificano. I frutti sono drupe ovoidali, aromatiche, nerastre che contengono un solo seme, giungono a maturazione in ottobre - novembre


Distribuzione, habitat e fioritura: sembra sia stato introdotto in Italia, in tempi remotissimi, dall’Asia Minore, oggi è una delle piante caratteristiche della macchia mediterranea, ama i luoghi con sole, con terreno umido e ricco, teme il vento e il gelo, fiorisce a primavera lo si può trovare sino a 800 m


Proprietà ed usi: la pianta ha proprietà aromatiche, digestive, espettoranti, stimolanti, antireumatiche e sudorifere. L’infuso di foglie è indicato per i disturbi digestivi e i gonfiori intestinali. Il decotto di foglie è utile nel trattamento delle infezioni del cavo orale, è inoltre consigliato per pediluvi stimolanti e deodoranti. L’olio essenziale che si ricava dai frutti è indicato per la cura dei dolori articolari (viene usato anche in veterinaria con il medesimo scopo), qualche goccia dello stesso nell’acqua calda e una manciata di foglie, permettono di realizzare un bagno lievemente profumato, deodorante e stimolante. Uno strato sottile d’olio di lauro, passato sul pelame degli animali, li difende dalle mosche. In cucina le foglie sono usate per insaporire piatti di carne, pesce, salumi, dolci, bevande, per preparare marinate e per aromatizzare formaggi. Il laurino è un liquore ottenuto mediante infusione in alcool delle drupe, tipico dell’Emilia


Curiosità: la leggenda vuole che Dafne, figlia di Peneo, per sfuggire al corteggiamento di Apollo, chiedesse di mutare la sua figura, così fu trasformata in lauro. I Greci lo consacrarono ad Apollo, dio della musica e della poesia. In Grecia come a Roma, divenne simbolo di pace e di vittoria, per i romani era simbolo di successo e nobiltà, tanto nobile, che neppure i fulmini potevano colpirlo, è poiché simboleggiava gloria, potenza e il predominio in tutti i campi, con esso si incoronavano gli imperatori. Questo uso si è protratto nel medioevo e nel Rinascimento, ma ad essere incoronati o “laureati” non erano più sovrani, ma poeti e letterati. Il termine attuale di laurea deriva da questo riconoscimento. Il lauro fu usato per molti secoli come rimedio per molte malattie, in particolare contro la peste, ancor oggi lo si usa per rinfrescare gli ambienti: mettere dei rametti negli armadi, allontana le tarme




 

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