Laburnum (Laburno Alpino)

Fanerofita scaposa o cespitosa, ossia piccolo albero (fino a 6 m) od arbusto, con corteccia bruno - verdastra, provvista di numerose lenticelle orbicolari e liscia, radici sottili e forti, pollonifere e azotofissatrici, rami ascendenti, verdi, flessibili


Foglie: composte trifogliate, lungamente picciolate, portate su brachiblasti, a foglioline acuminate, verde chiaro sulle due pagine, entrambe glabre (mentre la pagina inferiore del maggiociondolo comune è tomentosa), ad eccezione della nervatura principale provvista di peli sericei nel lembo inferiore


Fiori: in abbondantii racemi densi penduli, lunghi in media 30 cm, portanti singoli fiori giallo - dorati mediamente più piccoli che, però più numerosi, odorosi e di regola privi di macule rosse al centro del vessillo


I frutti: sono legumi piatti e glabri, lunghi 20 - 50 mm e larghi 10 - 15 mm, con un'ala ristretta (1 - 2 mm) al margine dorsale


I semi: sono di regola bruni


Distribuzione, habitat e fioritura: orofita sud-europea, presente dai Carpazi alle Alpi illiriche, all'arco alpino, fino al Giura meridionale. In Italia risulta rara sugli Appennini e assente in Puglia, Sicilia e Sardegna. Rispetto al maggiociondolo comune si spinge ad altitudini più elevate (fino a 2000 m), potendo resistere a più basse temperature. Rispetto al substrato geolitologico appare indifferente e si accompagna sovente al faggio. L'antesi avviene da metà primavera all'inizio estate


Note: Per la presenza dell'alcaloide citisina, presente in tutte le parti della pianta, ma particolarmente nei semi, è specie fortemente velenosa! Il maggiociondolo è pianta preziosa per la sua frugalità, riuscendo a vegetare tenacemente anche lungo canaloni percorsi da valanghe, grazie anche alla buona capacità pollonifera. Viene sovente usato per il rinsaldamento di scarpate e pendici franose, anche per la facoltà di arricchire il terreno d'azoto. Il legno, caratteristico per l'evidente durame bruno, nel taglio fresco ha un forte odore di legumi. Viene impiegato, per la sua elevata durezza e resistenza, nelle palizzate in montagna ed anche in lavori artigianali al tornio, per intarsio ed ebanisteria




 

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