Glechoma (Edera Terrestre)

Pianta perenne, rizomatosa, stolonifera, più o meno pubescente, profumata, alta sino a 30 cm. Il fusto a sezione quadrangolare, è prostrato - rampante e radicante ai nodi. Le foglie sono picciolate, rotonde - reniformi, le inferiori sono più larghe che lunghe, le superiori sono larghe, arrotondate, con margine crenato. I fiori sono peduncolati, raggruppati per 2 - 3 all’altezza delle foglie mediane e superiori dei rami. Hanno calice tubuloso e simmetrico, diviso in 3 denti lunghi e 2 più corti, percorsi da 15 venature rilevate. La corolla imbutiforme, di colore blu - viola, ha il labbro superiore bilobato, quello inferiore, più grande, è trilobato con chiazze color malva. I frutti sono tetracheni lisci


Distribuzione, habitat e fioritura: in Italia è pianta comune, propria di ambienti ombrosi, fiorisce da marzo a giugno, talvolta anche in autunno, vegeta nei boschi, nei fossi, nei pascoli e nelle zone umide della pianura, la si può trovare sino a 1.400 m


Proprietà ed usi: è una pianta molto apprezzata e largamente usata dalla medicina popolare per il contenuto di olio essenziale, marrubbina, tannini, saponine e colina. Ha proprietà antiflogistica, astringente, vermifuga, aperitivo-digestiva, febbrifuga, stimolante, diuretica, pettorale, calmante il dolore e tonica. Agisce contro la diarrea, le malattie polmonari in particolare dell'apparato respiratorio, e le infiammazioni delle vie urinarie superiori. Usata per le gastriti, i calcoli biliari, per le malattie della pelle; il decotto viene usato come fluidificante delle secrezioni delle mucose broncopolmonari e della tosse di qualsiasi natura. La pianta fa parte della composizione del famoso “tè Svizzero”, indicato per ogni trauma. Gli steli freschi possono essere consumati in minestre oppure lessati, ottimo aromatizzante per ricotta patate e insalate. Se volete avere mani profumate, strofinate qualche foglia di edera terrestre, un profumo lieve e gradevole rimarrà sulla vostra pelle


Curiosità: nel passato, era indicata come pianta in grado di sconfiggere la pazzia. In Germania era coltivata dai monaci dei conventi e usata contro la peste e le ulcerazioni in genere. Nei paesi nordici, la leggenda vuole che nella notte di Valpurga, servisse per vedere le streghe




 

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